194 QUESTIONI IN COMUNE : PERUGIA NON SI FERMA!

 

COMUNICATO STAMPA

194 questioni in Comune 

La Rete Umbra per l'Autodeterminazione si rivolge alle forze politiche


In Umbria, ad un anno dalla grande manifestazione di Perugia del 21 giugno 2020 che ha mobilitato migliaia di donne, di giovani e persone di tutte le età, la legge 194/78 e le Linee di Indirizzo nazionali sull’aborto farmacologico, non vengono ancora applicate. 

Nelle due città più grandi dell’Umbria, gli ospedali universitari di Perugia e di Terni non hanno mai iniziato a garantire l'accesso all'aborto farmacologico e da marzo 2021 nell'ospedale di Terni non sarà possibile neanche più praticare l'IVG chirurgica.

La Regione Umbria, inoltre, ha deciso di non consentire la somministrazione della RU486 nei consultori e poliambulatori, già stremati da anni di tagli e carenza di organico. Anche sul fronte della contraccezione nessun passo avanti è stato fatto verso la gratuità, a differenza di quanto avvenuto in altre regioni quali Toscana, Emilia Romagna, Puglia e Piemonte.

Abbiamo deciso di rivolgerci alle forze politiche presenti in Umbria per chiedere alle consigliere e ai consiglieri comunali di presentare in data 15 luglio un ordine del giorno che tratti il tema dell'aborto farmacologico e della piena applicazione della L.194/78 

Usando l'hashtag #194questioniincomune inizieremo una campagna mediatica che porterà il tema del diritto all'aborto libero e sicuro di nuovo al centro del dibattito politico, come avvenuto a giugno dello scorso anno. 

L'azione di sensibilizzazione che vogliamo portare avanti parte dai Comuni umbri, ma arriverà anche in Consiglio Regionale - dove giace la proposta di legge leghista, atto n.584, che vuole modificare il Testo unico regionale in materia di Sanita e Servizi sociali e che intende privatizzare i consultori e permettere l'accesso ad attivisti antiabortisti - attraverso interrogazioni mirate sul tema del diritto alla salute e all'aborto. 

Hanno già aderito consigliere e consiglieri di oltre trenta Comuni umbri e diversi componenti dell'Assemblea regionale.

La conclusione di questa campagna ci vedrà tutti e tutte di nuovo in piazza sabato 2 ottobre  2021 - in occasione della giornata internazionale per l'aborto libero e sicuro del 28 settembre -  insieme ad altre regioni d'Italia, per ricordare che le violazioni dei diritti relativi alla salute sessuale e riproduttiva sono violazioni di diritti umani e che i servizi per esercitare tali diritti devono essere considerati essenziali, pertanto disponibili a tutte e tutti.

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